Avevamo già scritto relativamente alle mascherine non sicure fornite dalla Stato qualche giorno prima delle vacanze natalizie. Giungono adesso le informazioni per identificare quali sono le mascherine che potrebbero mettere a repentaglio la salute di alunni, docenti e di tutto il personale scolastico.
Procediamo con ordine.
Per essere a norma, le mascherine devono avere precisi standard di filtrazione batterica (almeno il 95%) e di respirabilità (inferiore a 40Pa/cm2). Lo Stato italiano fornisce, da settembre, i disposizione di protezione al personale scolastico, con lo stemma della Presidenza del Consiglio dei Ministri. I problemi non sono mancati, tra prodotti a volte non semplici da indossare e che talora puzzavano di solvente.
Il noto tg satirico Striscia la notizia ha fatto analizzare presso 2 laboratori alcuni lotti di mascherine per capire l’effettivo rispetto delle norme di uso e commerciabilità. Vediamo quali sono i risultati riportati:
- i dispositivi prodotti da LUXOTTICA GROUP S.P.A., in Piazzale Cadorna, 3, Milano risultano a norma.
- i dispositivi di FCA Italy S.P.A., Corso G. Agnelli, 200, Torino, fabbricati nello stabilimento di Pratola Serra (AV), risultano conformi con risultati ottimali.
- i dispositivi FCA Italy S.P.A., Corso G. Agnelli, 200, Torino, fabbricati nello stabilimento di Mirafiori (TO), risultano assolutamente fuori norma, risultando la capacità di filtrazione oscillante tra il 60 e il 70%.
Queste ultime, dunque, sono le mascherine che non rendono l’aula un posto sicuro, stando alle analisi di Striscia la Notizia. Constatiamo amaramente come siano state usate fino a dicembre, e si può pensare lo siano tuttora, in molte parti d’Italia. Con ogni probabilità, aggiungiamo noi, alcune scuole avranno ancora nei magazzini alcuni pacchi di tali dispositivi che verranno distribuiti a ignari lavoratori e studenti, né può essere escluso che coloro che frequentano gli istituti scolastici non stiano ancora usando le scorte di mascherine del mese scorso.
Il servizio si chiude con la rassicurazione di FCA secondo cui la tipologia incriminata di mascherine non viene più distribuito da qualche settimana. Tuttavia, tale affermazione non toglie che, se le accuse fossero fondate, alunni, docenti e personale scolastico per mesi siano stati esposti inconsapevolmente a gravi pericoli; insomma, la scuola non sarebbe stata affatto sicura.
Ma non finisce qui. Infatti, Striscia afferma che i laboratori starebbero esaminando altre mascherine usate dai lavoratori e “i dati che sono arrivati non sono entusiasmanti”, attesta il direttore generale del laboratorio. Presto verranno esaminate anche altre mascherine distribuite a scuola.
Insomma, le novità non sembrerebbero essere terminate e la vicenda merita assolutamente altri approfondimenti, sui quali torneremo puntualmente.