A fronte di un numero sempre crescente di insegnanti che, anche in virtù del periodo storico che stiamo attraversando, si stanno affacciando con interesse alle vaste potenzialità offerte dal digitale, permane ancora una grossa “fronda” di docenti che faticano ad accettare l’integrazione tra le proprie strategie didattiche “collaudate” e i nuovi strumenti.
Le argomentazioni sulle quali si basa la diffidenza (se non addirittura avversione) nei confronti dell’uso degli strumenti digitali nella didattica appaiono spesso come delle vere e proprie misconcezioni, purtroppo molto difficili da scalfire.
Eccone alcune tra le più frequenti:
- Gli strumenti digitali sono difficili da usare.
In realtà, nella maggior parte dei casi, le piattaforme che si utilizzano per la creazione di attività didattiche interattive sono piuttosto semplici da utilizzare e non richiedono un lungo rodaggio. Chi desidera imparare può attingere ai numerosissimi tutorial su YouTube o iscriversi ai corsi di formazione online, ormai per la maggior parte brevi, gratuiti o comunque poco costosi. Su Facebook sono inoltre presenti numerosi gruppi dedicati, i cui membri esperti si prestano volentieri a fornire consigli e suggerimenti.
- Creare lezioni e attività didattiche usando gli strumenti digitali richiede molto tempo.
Questo è vero e non si può negare. Tuttavia, vi è un aspetto positivo che solitamente si tende a sottovalutare: le risorse create con gli strumenti digitali sono riutilizzabili e possono pertanto essere sfruttate con più classi e per più anni di seguito. Il dispendio di tempo iniziale viene ampiamente ripagato nel medio-lungo termine, in quanto si traduce in un ricco archivio di risorse sempre disponibili ed eventualmente modificabili con poco sforzo.
- Usare il digitale significa abbandonare i libri, la carta e la penna.
In realtà, il modo migliore per utilizzare gli strumenti digitali è affiancandoli a quelli “tradizionali”, facendo in modo che si integrino e partecipino tutti, ognuno con le sue specificità, al processo di apprendimento degli alunni. Il digitale può fornire un valido supporto ai libri di testo e al quaderno degli appunti, ampliando le possibilità di accesso a risorse e strumenti.
- Con il digitale si gioca: studiare è un’altra cosa!
Se costruite con competenza, le risorse messe a disposizione degli studenti mediante le piattaforme digitali possono non solo motivare maggiormente allo studio, ma anche incentivare la lettura e la ricerca. Il fatto che i contenuti siano proposti con una grafica accattivante e che si faccia ricorso alla “gamification” non comporta necessariamente una semplificazione del materiale o la rinuncia all’approfondimento: si tratta semplicemente di un modo diverso di proporre gli argomenti di studio.
La chiave per scardinare tali errate convinzioni risiede nella formazione e nella disponibilità degli insegnanti a mettersi in gioco, accettando il rischio di cambiare idea sulle proprie strategie didattiche.
Ciò che è necessario comprendere affinché certi pregiudizi si sfaldino è che la qualità dei contenuti proposti attraverso uno strumento digitale non risiede che in parte nello strumento in sé: a fare veramente la differenza è la capacità dell’insegnante di trasformare un oggetto digitale in un’opportunità di apprendimento. Perché tale obiettivo sia raggiungibile bisogna che il docente sia competente, e ciò è possibile soltanto attraverso una formazione adeguata e continua.