Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, proietta l’Italia verso una nuova direzione europeista, non solo dal punto di vista economico e di investimenti, ma anche nell’ambito scolastico strettamente legato alla situazione sanitaria in atto, legata al coronavirus.
Per quanto riguarda la scuola, in particolare, Draghi ha l’intenzione di riportare tutti gli studenti in classe, in sicurezza e al più presto. Così ha spiegato al Senato: “Non solo dobbiamo tornare rapidamente a un orario scolastico normale, anche distribuendolo su diverse fasce orarie, ma dobbiamo fare il possibile, con le modalità più adatte, per recuperare le ore di didattica in presenza perse lo scorso anno, soprattutto nelle regioni del Mezzogiorno in cui la didattica a distanza ha incontrato maggiori difficoltà. Occorre rivedere il disegno del percorso scolastico annuale, allineare il calendario alle esigenze derivanti dall’esperienza vissuta all’inizio della pandemia”.
A tal proposito, come si legge tra le righe della testata giornalistica Repubblica, c’è un piano per provare a tenere insieme le due cose: rientro e sicurezza. Anche in un momento in cui si teme l’esplosione dei contagi da varianti, che colpiscono soprattutto gli adolescenti.
Il ministro dell’istruzione Bianchi inizia a mettere a punto le basi per i nuovi rientri in sicurezza a scuola con Miozzo, coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico, che teme fortemente l’esplosione delle varianti, in particolare a scuola: “C’è il sensato rischio che si riapra un ciclo di chiusure degli istituti scolastici”.
Le varianti del coronavirus hanno cambiato il punto di vista degli scienziati sulla diffusione del covid nelle classi. Il ministro, forte delle indicazioni del premier, ha insistito chiedendo di affrontare in maniera seria e rapida la questione dei contagi a scuola e la loro circoscrizione.
Il ministro Bianchi vorrebbe un medico scolastico e l’allestimento di unità mobili in tutte le città, ovvero, veri e propri “pronto intervento sanitari” capaci di arrivare nella stessa mattinata nell’edificio scolastico dove si segnala un cluster di coronavirus e, a quel punto, “identificarlo, circoscriverlo e avviare in tempi immediati i tamponi necessari per dare certezze a studenti e docenti e non chiudere l’intera struttura scolastica”.
A gestire questo complesso piano potrebbe essere la Protezione Civile con supporto dell’esercito, che ha forte specializzazione medica. Le indicazioni del ministro Bianchi sembrano essere molto incisive. A tal proposito, Draghi preme e ben presto arriverà la decisione, questione di giorni, anzi di ore.