Abbiamo recentemente informato dei criteri che il Comitato Tecnico Scientifico consiglierà all’Esecutivo guidato da Mario Draghi per cercare di porre un argine alle varianti del virus Covid-19. Sostanzialmente, si tratta della chiusura radicale di tutti gli Istituti scolastici, di ogni ordine e grado, nelle zone rosse, ma non solo. Si consiglia anche di fare lezione in dad anche qualora l’incidenza dei contagi diventasse dell’1% circa.
Le parole di Azzolina
Su tale tema è intervenuta Lucia Azzolina, intervistata ieri da Tgcom24, ponendosi in dissenso con le misure consigliate dal CTS. Alla precisa domanda della giornalista in merito, così risponde l’ex ministra:
“Sì, questo che lei solleva è un tema fondamentale, ma, vede, il punto è che anche laddove il CTS dà questi suggerimenti, vedremo cosa ci sarà scritto nel Dpcm, vedremo cosa ci sarà scritto sulla scuola. Però il punto è che non viene comunque rispettato” quanto il governo Conte 2 aveva stabilito.
E così continua, dopo aver rivendicato di aver votato convintamente la fiducia al governo Draghi: “Ho votato la fiducia convintamente, anche perché ho sentito delle parole in cui si diceva che la scuola avrebbe avuto una priorità, invece adesso sento che nelle zone rosse addirittura si fa marcia indietro rispetto a quello che noi avevamo deciso, perché nel nostro governo nelle zone rosse comunque le scuole restavano aperte fino alla prima media. Ora, io dico, prima di arrivare alla chiusura totale, forse si possono trovare delle vie di mezzo, perché è chiaro che anch’io guardo la situazione epidemiologica e ho sempre avuto un grande senso di responsabilità. Però, prima di chiudere tutto, perché non diamo le mascherine FFP2 ai docenti? Perché non pensiamo allora di diminuire ulteriormente la percentuale di studenti in presenza nelle zone rosse, piuttosto che chiudere tutto? O perché non fare rotazioni?”. Poi, torna sulla tematica della difficoltà della vaccinazione per i docenti che insegnano in una regione diversa rispetto a quella di residenza, auspicando una soluzione.
Le accuse ai governatori
Precedentemente, aveva attaccato i presidenti di regione che hanno chiuso le scuole a lungo, come Vincenzo De Luca, perché, a suo avviso, non hanno fatto abbastanza da un punto di vista sanitario; viene attaccato, pur indirettamente, Luca Zaia, che in mattinata aveva riferito di preferire un genitore al lavoro e il figlio in dad piuttosto che una situazione opposta. Al governatore veneto, risponde affermando che “io, da ministro, ho parlato con delle mamme che piangevano, perché mi dicevano
Io devo andare al lavoro, ma ci tengo alla formazione di mio figlio.
Sempre in merito all’eccessiva autonomia dei governatori, Azzolina richiede la revisione del titolo quinto della Costituzione al più presto.