Dai dati pubblicati dal Ministero emerge che in tutto il periodo settembre-gennaio la fascia con tendenza ad avere incidenza maggiore ad essere colpita dal virus, sia quella 20-29 anni, escludendo gli ultra 90enni i cui contagi oltretutto risultano in forte calo per effetto dei vaccini.
Il governo Draghi dovrà quindi prendere rapidamente una decisione, considerando che il tema è quello politicamente più sensibile visti gli effetti che avrà sulla vita di tutti i giorni dei genitori: per questo la gran parte delle regioni ha fatto di tutto per far decidere l’esecutivo anche se alcune, come la Campania, nel frattempo si sono mosse autonomamente.
Da gennaio i congedi parentali covid non esistono più e i genitori sono costretti a utilizzare ferie e permessi per stare a casa con i figli in quarantena o in Dad. Una condizione che sarà sempre più frequente nelle prossime settimane, a causa dei mini lockdown che punteggiano l’Italia.
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Su quest’ultimo punto la ministra per la famiglia e le pari opportunità Elena Bonetti, intervenuta a Sky TG24, ha detto: “Le famiglie devono sapere che il governo è pronto a provvedere alle necessarie reintroduzioni dei congedi parentali straordinari, retribuiti ed estesi come età, oltre allo smart working come diritto dei genitori e altri sostegni come i voucher per le baby sitter. Il Mef è al lavoro per fare uscire questo provvedimento il prima possibile – ha spiegato la ministra – già in settimana dovremmo avere una risposta. Stiamo costruendo la norma con copertura retroattiva in modo tale da non lasciare buchi normativi“. “Sulle cifre – ha aggiunto – credo vadano riproposte almeno quelle già presenti come un congedo retribuito al 50%, il diritto allo smart working e siamo al lavoro per meglio quantificare il voucher”.
Da oggi la didattica a distanza torna in Campania, Basilicata e Abruzzo. Il Molise sta valutando, in Puglia gli studenti sono a casa dal 23 febbraio. Nelle altre regioni sono state predisposte chiusure a livello locale, come nelle province di Bolzano, Brescia, Perugia, Siena e Pistoia; in 8 comuni bergamaschi, in 31 del Ponente ligure e in 6 del Lazio; ad Ancona e a Macerata nelle Marche; in Emilia-Romagna scuole e università chiuse a Bologna e Imola dove restano aperti solo nidi e materne.