La tabella titoli GPS ha suscitato nell’agosto 2020 delle furiose polemiche da parte dei docenti precari della scuola e fra le tante motivazioni ha tenuto banco la svalutazione dei master. I master universitari di 1°Livello (conseguibili con il possesso di una laurea di 1°livello)e 2° livello (conseguibili con una laurea magistrale) sono corsi post-laurea e titoli accademici che attestano particolari conoscenze e competenze in un determinato settore.
Fino all’aggiornamento del 2017 tali master venivano valutati 3 punti nelle graduatorie di terza fascia docenti , ma con la riforma e l’introduzione delle nuove graduatorie provinciali, il Miur guidato dalla ministra Azzolina ha deciso inspiegabilmente di diminuire e portare a 1 punto il loro valore con un massimo di 3 master conseguibili in tre anni accademici differenti.
Questa situazione ha comportato la rabbia di migliaia di precari che si sono visti decurtare molti punti nell’aggiornamento 2020 e adesso richiedono una rettifica della valutazione nel prossimo aggiornamento delle GPS che si dovrebbe tenere nella primavera del 2022.
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Le ragioni sono comprensibili, gli sforzi e gli investimenti economici per la propria formazione sono notevoli e anche tali master universitari richiedono un impegno di studio e finanziario di non poco conto da tutti i punti i vista, perciò è difficile capire questo cambiamento del Miur. Alcuni hanno ipotizzato come causa, l’esplosione numerica di master di università telematiche per l’acquisizione dei cfu mancanti per accedere alle classi di concorso, altri hanno messo in discussione la loro discutibile fattibilità di completamento, ma la realtà dei fatti è che tali corsi sono realtà importanti nel panorama formativo italiano.
Qualsiasi tipologia di master “universitario” è un corso post laurea di 60cfu ed esame finale con tesi che incrementa le conoscenze e le competenze della propria materia, che introduce alle metodologie di insegnamento i nuovi aspiranti docenti e aumenta quelle dei docenti che insegnano da più anni, perciò è legittima la protesta di chi dopo aver fatto 3 master e conseguito 9 punti nelle graduatorie 2017, se ne è visti riconoscere appena 3 nel 2020. Come è legittima la rabbia anche di chi ha conseguito più master investendo con la consapevolezza che essi valessero 3 punti per poi ritrovarsi con appena 1 punto.
Dal Tar del Lazio nell’Ottobre del 2020, grazie al ricorso di ANIEF, è stata fatta una richiesta al Miur per chiarire le motivazioni di tale svalutazione, ma ancora non ci sono notizie certe al riguardo. Il cambio del governo e dei vertici del ministero dovrebbe far mutare la situazione, per cui sia il Ministro Bianchi, sia il Sottosegretario Sasso che nel 2020 si è battuto in parlamento per far riconoscere le ragioni di chi protestava per questa situazione, si dovrebbero muovere in discontinuità dal precedente governo e organizzare una diversa TABELLA DI VALUTAZIONE TITOLI GPS 2022