Nel corso della trasmissione in diretta streaming “La Voce della Scuola”, giunta oggi al 34esimo appuntamento e diretta dal Professor Diego Palma, sono intervenute varie figure di considerevole rilevanza; tra di queste, sicuramente spicca il Professor Massimo Galli. Riportiamo le sue parole in merito alla difficile situazione pandemica attraversata dal nostro Paese.
Il professore inizia commentando la recente decisione dell’Esecutivo di riaprire le scuole secondarie di secondo grado nei territori “gialli” e “arancioni”: “Questa decisione del governo mi ha gettato in un certo imbarazzo e disappunto, mi ha fatto abbastanza infuriare perché la ritengo una decisione populista, non degna del governo che abbiamo e della persona che la presiede. Mi stupisco anche in base ai dati che gli hanno passato. Sapete che la Francia, che è sempre stata rigorosa nel tenere le scuole aperte, le ha chiuse, che la Gran Bretagna, che esce da un periodo molto duro e nemmeno comparabile con il nostro, ha chiuso a lungo”.
Poi il Professor Galli ricorda il numero delle vaccinazioni: 23%, “molto lontano da 140-150 dosi ogni 100 abitanti. Tenete tutti conto che i bambini, coloro con meno di 16 anni, ad oggi non possono essere vaccinati; abbiamo questo pesante dato da considerare. Penso che prima o poi il blocco debba essere forzato. Il dato è quindi estremamente basso. Inoltre, abbiamo un quarto degli ultraottantenni che non hanno ricevuto ancora una dose.
La Gran Bretagna ha vaccinato 45 milioni di dosi, pari a 60 dosi per 100 persone, e più o meno su quella base ci siano pure gli Stati Uniti. Elevato il numero di dosi anche per Israele, quindi in questi casi si può ragionare delle riaperture. Noi stiamo ponderando le aperture in base a cosa? Ancora nel Paese ci sono più di 510mila persone con un’infezione attiva, e sono la metà probabilmente a essere infette. Alla fine del lockdown dello scorso anno, c’erano meno di 100mila persone con infezione attiva, che corrispondevano circa a 400mila reali”.
Relativamente al recente studio della Professoressa Gandini che testimonia che la scuola è un luogo sicuro, così afferma: “Il punto fondamentale è: la scuola è un ambito sicuro? C’è un lavoro di provenienza milanese che è circolato recentemente, ma se si vedono i dati con una certa evidenza scientifica, e ci sono dati dal Lazio e dal Piemonte ben diversi, ma anche alcuni studi dell’Università dell’Insubria, che dimostrano il contrario: tutto dice con una certa chiarezza che la riapertura delle scuole è uno dei 2 fattori che maggiormente pesano e a 4 settimane dalla riaperture delle scuole l’incremento Rt è del 24%. Queste cose sono politicamente scomode ma mi sento di ribadirle”.
Poi, in merito ai vaccinati: “Anche da lavori nostri recentemente pubblicati, siamo in grado di determinare che bambini e adolescenti hanno minore probabilità di infettarsi, ci si infetta di più con l’aumentare dell’età. Però interviene una variabile, la variante inglese che infetta il 40% in più ed è in grado di infettare anche bambini e adolescenti che finiscono poi per infettare genitori e nonni. Abbiamo visto crescere in questi ultimi mesi progressivamente il dato dell’età degli ospedalizzati. Il volere aprire a tutti i costi subito è un’iniziativa avventata.
Infine, chiude con una dura sferzata: “Sono convintissimo di ripristinare la scuola in presenza, e sono convinto che ci sia stato un pesante impatto psicologico su tutta una serie di realtà, e l’incremento di disagi psicologici preesistenti come accade in momenti di crisi; ma non ne posso nemmeno più del pietismo, di commiserazione dei giovani che a volte è anche commiserazione dei genitori che a volte non riesce a gestire l’impatto quotidiano con la propria prole“.