Il cosiddetto “personale covid”, introdotto nell’anno scolastico 2020/21, si è rivelata una preziosa risorsa per le istituzioni scolastiche e ha permesso a tanti docenti di ottenere una cattedra fino a giugno. Sindacati e docenti chiedevano quindi da tempo la riconferma anche per l’anno scolastico 2021/22. L’insediamento del nuovo governo ha portato come conseguenza un rallentamento di molti processi dell’intricata macchina burocratica scolastica, tra cui proprio la conferma del personale covid.
Eppure, sembra che, dopo settimane di preoccupante silenzio, la vicenda si sia sbloccata. Dopo l’impegno verso la riconferma dell’organico supplementare preso dal Ministero in tal senso giorno 12 aprile (di cui avevamo scritto qui), arriva oggi la notizia, riportata da Il Sole 24 Ore, che attesta come l’esecutivo guidato da Mario Draghi sia pronto a confermare l’organico covid anche per l’anno scolastico 2021/22, al fine di permettere alle scuole una riapertura in sicurezza.
Sarebbe stato lo stesso Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, ad aver sottoposto la richiesta al premier Mario Draghi, per un totale di non meno di 40mila docenti supplementari che permettano, qualora se ne presentasse l’occasione, di sdoppiare le classi. Rispetto all’anno in corso, tuttavia, sarebbe prevista un’importante novità: l’organico covid dovrebbe far parte dell’organico di fatto, in modo tale che siano le singole istituzioni scolastiche a richiedere, ove necessario, i posti aggiuntivi all’Usr di competenza. In questo modo, i contratti sarebbero stipulati al 30 giugno e non più al termine delle attività didattiche, aspetto che ha portato notevoli ripercussioni negative, tra cui l’anticipo degli scrutini in alcun regioni.