Ogni anno lo Stato chiama 80 mila docenti supplenti su posti di sostegno senza specializzazione, perché il Ministero bandisce soli 20 mila posti al TFA universitario? E’ questa la domanda a cui le organizzazioni sindacali fanno fatica a comprendere.
Perché non dare la possibilità di specializzarsi, visto che i posti che servirebbero sono di numero maggiore e aumentano sempre più gli studenti che necessitano del sostegno?
A questa domanda prova a dare risposta Pacifico, presidente Anief:
Pacifico ha affermato ancora che “è assurdo tarare il numero programmato dei corsi specializzanti nel sostegno, tramite la frequenza dei Tfa, sulla base delle disponibilità degli Atenei e non invece al numero di insegnanti già specializzati nelle nostre scuole“, quindi in riferimento alle effettive necessità delle scuole.
I numeri ufficiali infatti confermano l’altissimo numero di cattedre di sostegno assegnate ai supplenti, molti dei quali pure non specializzati nella didattica speciale: i dati sono contenuti in un Report del ministero dell’Istruzione e si riferiscono all’inizio dell’anno scolastico 2021-22. Lo studio evidenzia che permangono differenze regionali notevoli: Lombardia e Sicilia detengono il record di cattedre di sostegno.