Inizia l’esame del DL Salva-Infrazioni 69/23 ed Anief è subito protagonista: lunedì prossimo, alle ore 10.00, il giovane sindacato autonomo sarà il primo a dire la sua opinione sul decreto legge, già pubblicato in Gazzetta Ufficiale, con una sua delegazione in audizione presso la IV Commissione di Palazzo Madama, Politiche dell’Unione Europea, alla quale presenterà le 15 proposte di modifica agli articoli 11, 14 e 15 del DL approvato dal Consiglio dei Ministri, ad iniziare dagli effetti della procedura di infrazione n. 2014/4231 sui contratti di lavoro a tempo indeterminato nel settore pubblico. I temi che lunedì Anief toccherà durante gli interventi previsti riguardano vari punti dell’organizzazione scolastica, a partire proprio dal precariato scolastico e universitario.
“Saremo il primo sindacato della scuola ad essere auditi – dichiara Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – per noi è un risultato importante, dopo aver interloquito in questi anni con le istituzioni europee, come la Corte di giustizia europea, il Comitato europeo dei diritti sociali, il Comitato dei ministri del Consiglio d’Europa, Parlamento e la Commissione europe, oltre che con il proprio ufficio legale coi giudici nazionali, anche la Cassazione e la Corte costituzionale. Lunedì faremo valere le nostre ragioni, facendo del tutto per convincere i senatori che ci ascolteranno”.
LE RICHIESTE DEL SINDACATO (DL SALVA-INFRAZIONI)
Per archiviare la procedura di infrazione 4231/23, Anief chiede di garantire al personale precario la parità di trattamento giuridica ed economica (scatti di anzianità, permessi, salario accessorio) e introdurre un sistema che sanzioni e prevenga l’abuso dei contratti a termine con l’estensione del doppio canale di reclutamento e l’attribuzione di una specifica indennità.
Sulla corretta esecuzione della sentenza della Corte di giustizia europea sulla Carta del docente, il sindacato chiede di estenderla a tutti i supplenti chiarendo anche come tutte le cattedre senza titolare debbano essere assegnate in supplenza annuale e non al termine delle attività didattiche: in questo momento, invece, l’estensione della Carta del docente, che permette di espletare un diritto-dovere di tutti gli insegnanti, viene estesa solo ai supplenti con nomina fino al 31 agosto.
Le nuove regole sulla ricostruzione di carriera devono poi essere opzionali come già affermato dalla Cassazione. E deve essere riconosciuto il servizio svolto nel sistema nazionale di istruzione. Deve quindi essere ripristinato il primo gradino stipendiale (0-2), essere riconosciuto pienamente il servizio militare svolto non in costanza di nomina, come pure qualunque servizio svolto anche senza titolo di studio e comunque nei passaggi di ruolo, deve essere assolutamente recuperato ai fini della carriera e degli stipendi l’annualità 2013.
Per i precari AFAM deve essere introdotta una procedura straordinaria di reclutamento per assorbire il precariato, sempre in coerenza con le proposte per il personale scolastico sull’archiviazione della procedura di infrazione. Se si vuole attuare anche una corretta esecuzione della sentenza della Corte di giustizia europea, ai precari delle Università bisogna riconoscere il servizio svolto con contratti di insegnamento, con gli assegni di ricerca e con il dottorato al fine della chiamata diretta se in possesso di abilitazione scientifica nazionale.
Sempre ai fini della corretta esecuzione della sentenza della Corte di giustizia europea, sui docenti precari di religione cattolica bisogna semplificare la procedura di esame finale del concorso riservato, costituendo un doppio canale permanente per l’accesso ai ruoli sul 100% dei posti vacanti.